Come sempre, anche questa volta mi sono svegliata all’ultimo per andare all’Expo di Milano.
Penso come la maggior parte delle persone, vista l’affluenza che la fiera sta avendo ormai dalla fine di Settembre!
Già, mi sono svegliata tardi: appena inaugurata l’esposizione, mancavano dei padiglioni da completare, non si capiva ancora bene come funzionava il tutto e allora ho rimandato.
A Luglio e Agosto? Troppo caldo per camminare tutto il giorno! Ed ecco il perché mi sono ritrovata a pianificare la mia giornata ad Expo per un sabato di Ottobre.
Già, hai capito bene: sabato.
Se ti sei già messa le mani nei capelli al solo pensiero, direi che ci siamo intese da subito!
Sapevo che ci sarebbe stato un fiume di gente. Uno di quei fiumi in piena, come il Tevere quando raggiunge i limiti degli argini.
Nell’attesa, abbiamo subito capito che dovevamo scegliere un padiglione verso cui correre appena avrebbero aperto, per cercare di arrivare prima che si formasse una coda insostenibile. Panico.Quale padiglione potevamo scegliere?
Zero elementi per scegliere: nessuno sa cosa ci sia dentro i padiglioni, se non per sentito dire. Puoi basarti sull’estetica e architettura del padiglione stesso, ma se poi dentro non c’è assolutamente niente di bello?
Avevamo sentito parlare molto bene del Giappone, dove le code interminabili fan pensare che proprio lì svelino il segreto dell’eterna giovinezza, e anche del padiglione Italia, con una struttura architettonica particolare e di impatto.
Alla fine il patriottismo ha vinto e la scelta è ricaduta sul Padiglione Italia.
Ovviamente sapevamo che l’apertura da giorni era stata anticipata alle 9:00 e puntualmente alle 9:00 hanno aperto! 9:10 eravamo dentro.
Ci siamo fiondati verso il Padiglione Italia che, da dove siamo entrati noi (arrivo da metro/treno) è abbastanza lontanuccio! Per cui di corsa per il Decumano, buttando un occhio a destra e sinistra ai Padiglioni ancora chiusi (aprivano alle 10:00). In alcuni si stava già formando una coda corposa.
Già all’inizio della corsa, ho capito che le mie sedute in palestra dovrebbero raddoppiare. Ah, sai dirmi il doppio di zero quant’è? 😀
“E’ là, in fondo a sinistra”Svoltiamo e vediamo il bellissimo padiglione Italia. Bianco e imponente, con il sole alle spalle e che si affaccia sull’albero della vita.
Il nostro padiglione è proprio bello, nulla da dire! che lavoro che abbiamo fatto ragazzi, da andarne fieri davvero.
L’entusiasmo però subito si smorza: avevamo fatto di corsa un chilometro di Decumano e c’erano già almeno 500 metri di coda per entrare ed erano solo le 9:15. Tenendo conto che i padiglioni aprivano comunque alle 10:00, significavano almeno 2 ore di coda.
Non eravamo psicologicamente pronti.
Stupore, rabbia, di nuovo stupore… Cosa facciamo?
Abbiamo rinunciato alla visita: avevamo quasi tutti i padiglioni a disposizione senza ancora gente in coda!
Presto, di corsa indietro per il Decumano, guardandoci intorno per capire quale ci ispirava di più. Il tanto decantato Giappone era ovviamente inavvicinabile: abbiamo optato per una più anonima Russia, che ha dato soddisfazione.
Cos’altro aggiungere, questo è stato l’inizio del tour: non voglio tediarti con la descrizione del resto della giornata, che, come potrai immaginare, è stata in salita e con un male persistente alla lombare.
E’ nata però un’idea positiva: trasformare questa giornata frenetica in un video, dove apparentemente tutto si svolge con calma … ti lascio quindi il video Easy Relooking goes to Expo in regalo, fiera che l’Expo di Milano sia stato, per Milano e l’Italia, un grande successo.